appuntamento conclusivo con Cinema e Fotografia dedicato a Pier Paolo Pasolini
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appuntamento conclusivo con Cinema e Fotografia dedicato a Pier Paolo Pasolini

Questo fine settimana di settembre si svolge l’ultimo appuntamento della seconda edizione del progetto-laboratorio cinema e fotografia, dedicata a Pier Paolo Pasolini e al dialogo tra la scrittura e le arti visuali. L’avventura è resa possibile grazie al sodalizio con Maurizio Giovanni De Bonis e Orith Youdovich (Punto di Svista_cultura visuale, progetti, ricerca). Vi hanno preso parte Michele Boccia, Elena Fedeli, Francesco Natalucci, Giulia Pesarin, AnnaRosa Romano, Dante Marcos Spurio e Giacomo Tieghi.

L’edizione 2020 si è svolta completamente in modalità telematica e si è sviluppata in una serie di appuntamenti tra aprile e settembre. L’esigenza di non fermare le attività di ricerca e studio nonostante la pandemia, ci ha convinti a traghettare questo format online. Ridefinire l’esperienza laboratoriale è stato uno sforzo considerevole, dato che non s’intendeva semplicemente traslare da un medium all’altro i contenuti, ma ridisegnare le dinamiche dei momenti di confronto e approfondimento. L’esito è senz’altro positivo, nonostante la distanza fisica del gruppo di studio e ricerca, la partecipazione emotiva ed intellettuale è stata alta e costante.

Studiare il cinema e l’opera letteraria di Pier Paolo Pasolini ha voluto dire tentare di  “togliere la fotografia dal suo ghetto” rinunciare a ogni deriva estetizzante, “disorganizzare il nostro mondo espressivo per diventare spugne”, per migrare da una lingua all’altra, e trovare il coraggio di connettersi e trarre ispirazione da diverse discipline. Pier Paolo Pasolini è un artista gigantesco e dal coraggio raro, capace di creare un territorio espressivo metticcio tutt’ora ineguagliato. Una figura, troppo spesso incompresa o mal interpretata, che invece meriterebbe uno studio profondo e sincero.

*tra le virgolette: parole di Maurizio G. DeBonis

pagina dedicata qui.

immagine: un frame del film “Che cosa sono le nuvole” (1967), durante uno degli appuntamenti del progetto-laboratorio cinema e fotografia.

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