Mario Dondero
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Mario Dondero

Mario Dondero è morto ieri domenica 13 dicembre 2015. Mario è stato un fotografo militante, un fotoreporter, un cronista, un partigiano, amava le persone e amava ricordarsi di loro, chiamarle per nome, stringere relazioni a lungo termine, questo ha reso la sua vita ed il suo lavoro di fotografo inestimabili.

Mario ha amato tutta l’umanità e ne ha lasciato un ritratto sincero, sporco, imperfetto e glorioso.

I ricordi che ho di lui sono pochi ma preziosi, per lo più legati al lavoro di raccolta del materiale per il suo archivio. Allora svolgevo il mio tirocinio universitario presso la fototeca provinciale e dopo un lungo insistere riuscii a farmi portare a casa di Mario per aiutare, dovevo semplicemente scrivere al computer il codice e informazioni riguardo le preziose diapositive che passavano dalle mani di Mario a quelle di archivisti e responsabili. Mario raccontava ed io scrivevo tutto quello che diceva e intanto immaginavo, costruivo dalle parole i luoghi e le persone intrappolati in quelle diapositive che non passavano tra le mie mani, non riesco a descrivere la tensione e la curiosità che mi accendevano, ascoltare e non poter vedere. La penosa tortura durò poco, Mario si accorse di me e rompendo la catena di gesti consueta mi guardò, mi passò una diapositiva e sorridendo cominciò a raccontare, così da quel momento vidi ogni scatto. Mario violando la routine mi fece il regalo più bello, come lo ha chiamato lui, “il privilegio di aver visto”. Ricordava ogni giorno, ogni avvenimento, ogni posto, ogni nome: la sua era la memoria di chi ha amato profondamente ciò che ha visto e le persone che ha incontrato.

Grazie Mario.

Serena Marchionni

Foto: Mario Dondero e Laura Strappa al Premio Pieve 2014

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