Mare e Rivolta
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MARE E RIVOLTA | CINQUANT’ANNI DAI GIORNI DEL RODI
I fondatori di ikonemi, Daniele Cinciripini e Serena Marchionni, hanno co-curato per il Comitato Rodi il volume collettivo Mare e Rivolta dove dialogano due tipi di ricerche: una condotta attraverso la scrittura, e l’altra attraverso la fotografia. Nella prima parte diverse voci si avvicendano a descrivere, con saggi, brevi racconti, testimonianze, riflessioni critiche e poesia, la temperie di quegli anni; ed è composta dai preziosi contributi di Silvia Ballestra, Piergiorgio Cinì, Marco Cruciani, Eugenio De Signoribus, Angelo Ferracuti, Errica Loggi, Gianfranco Galié, Riccardo Massacci, Patrizio Patrizi, Fabrizio Pesiri, Nazzareno Torquati, Gino Troli, Alice Zazzetta. Nella seconda parte il volume presenta un’opera d’arte visuale amo sempre di più, a cura di Daniele Cinciripini e Serena Marchionni, creata attraverso il montaggio in sequenza di fonti fotografiche diverse, originali e d’archivio (fotografie e frames video) estratte da archivi privati e pubblici, che concorrono a comporre una riflessione sulla memoria comune della città, svincolata dalla cronaca o dal mero intento celebrativo, l’opera offre l’immagine di un passato così come si presenta nell’urgenza del ricordo.
Il film Mare e Rivolta, ideato da Piergiorgio Cinì, Riccardo Massacci e Fabrizio Pesiri, per il Laboratorio Teatrale Re Nudo, con la regia di Marco Cruciani, e proiettato ad ottobre 2020 in cinque serate sold-out, è disponibile insieme al libro. La sua scrittura è basata sui racconti di testimoni diretti e sulle suggestioni di vari scrittori che hanno dedicato pagine intense a quegli anni e a quegli accadimenti.
dall’introduzione di Piergiorgio Cinì: «Mare e rivolta: due potentissime suggestioni che hanno accompagnato sin dall’inizio le nostre vite, indirizzato i nostri pensieri, infiammato le nostre passioni, incarnato i nostri desideri di trascendenza, custodito la nostra voglia condivisa di superare confini e barriere, segnato profondamente le nostre gioie e i nostri dolori. E la storia drammatica del naufragio del Rodi (avvenuto di fronte a Grottammare, alla vigilia di Natale del 1970) è una sintesi paradigmatica del rapporto profondo tra la spietatezza di un mare che tradisce proprio quegli uomini che lo hanno solcato con rispetto, devozione, coraggio e tanta fatica e il grido collettivo di una comunità solidale che si solleva contro l’inerzia di uno Stato incapace di recuperare rapidamente relitto ed eventuali superstiti e spesso fonte di iniquità e ingiustizia: proprio quello che tanti giovani e meno giovani del tempo volevano ribaltare sin dalle sue fondamenta, per renderlo più giusto e rispettoso del diritto di tutti di condurre una vita dignitosa. Fu un moto popolare che non uccise, non distrusse, non suscitò odio ma passione condivisa quello che scosse per giorni la nostra città: e il rapporto profondo instauratosi tra i marinai e i giovani rivoluzionari portò, nell’immediato, al recupero del relitto e delle vittime e, qualche anno più tardi, alla conquista del primo contratto nazionale legato al mondo della pesca.
In occasione del 50° anniversario del naufragio del Rodi, ci è sembrato doveroso riportare alla memoria quei fatti che rappresentano un tratto identitario della nostra comunità e che hanno ancora su di noi un forte impatto emotivo; l’idea era quella di ridare vita, tramite le testimonianze e le documentazioni relative a quei giorni, ai due sogni che si sono incrociati negli anni ’70 e che hanno segnato profondamente la storia recente di San Benedetto: quello dei marinai di raggiungere il loro “Marocco” sui pescherecci atlantici, a costo di grandi sacrifici, contribuendo in maniera determinante alla crescita economica e sociale dell’intera comunità, e quello dei giovani di allora di dare vita ad un mondo migliore e più giusto.»

(Piergiorgio Cinì, introduzione al volume Mare e Rivolta, cinquant’anni dai giorni del Rodi.)

Il progetto Mare e Rivolta è stato ideato dal Laboratorio Teatrale Re Nudo che ha promosso l’istituzione, a gennaio 2020, del Comitato Rodi, a cui aderiscono  una serie di associazioni che operano da anni nella tutela delle tradizioni e del patrimonio storico e culturale del territorio sambenedettese e di altre che agiscono a vari livelli in ambito artistico (teatrale, musicale, fotografico, cine-documentaristico) . Il comitato è attivo intorno ad un progetto  hanno comune,  e  ha messo in campo varie iniziative  in questo anno,  con l’obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni ciò che è stato e di rendere un omaggio appassionato a tutti coloro che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della nostra comunità, in un periodo in cui il destino ha legato la gente giusta al momento giusto, cinquant’anni fa, in una città pulsante e viva, attraversata da un grande desiderio di cambiamento e strettamente connessa al suo porto pieno di navi oceaniche. Il Comitato si è posto l’obiettivo non solo di aprire una riflessione su quanto è stato, ma, facendo propria la lucida visionarietà degli uomini e delle donne di quei tempi, di contribuire in maniera determinante ad aprire una riflessione sui destini futuri del nostro territorio e della nostra comunità, a stimolare una progettualità, con una pluralità di voci e linguaggi, finalizzata allo sviluppo della città-mare, quella che abitiamo e quella che vorremmo abitare: una città sostenibile, accogliente, solidale, aperta.
Il progetto è stato realizzato attraverso il contributo della Regione Marche ( grazie alla fiducia e all’impegno dell’ ex consigliere Fabio Urbinati) e grazie al contributo di sponsor privati: Caffé Soriano, Gem Elettronica, Esca e Plafercart.

Il libro è acquistabile presso le seguenti librerie:
NaveCervo | Caffè Iodio | Don Chischiotte
oppure scrivendo/contattando pgcini@libero.it