10 Dic CALL FOR APPLICANTS progetto-laboratorio
L’IMMAGINE, TRA FORMA VISUALE E RACCONTO
CINEMA | FOTOGRAFIA
Andrej Tarkovskij e Ingmar Bergman
a cura di Punto di Svista e Ikonemi
Fotografia e cinema sono forme linguistiche strettamente connesse una all’altra, la prima è la madre della seconda. Il cinema ha compiuto, rispetto alla fotografia, un passo in avanti dal punto di vista dell’articolazione dei codici visuali e narrativi, soprattutto grazie ai movimenti di macchina e al montaggio, ma non v’è alcun dubbio sul fatto che queste due discipline facciano parte della medesima area espressiva, insieme alla videoarte e alla comunicazione in ambito contemporaneo (pubblicità, videoclip).
Il progetto intende esplorare le connessioni tra queste due forme di arte e attraversare il territorio dell’immagine in una sorta di tragitto a ritroso dal cinema verso la fotografia. L’intento è legato all’idea di ricerca pura, di sperimentazione, sull’immagine che non sia condizionata dai confini tra le arti visive tecnologiche e che stimoli la libera creatività dei partecipanti.
Il progetto-laboratorio si svolgerà grazie a un percorso composto da due parti e vedrà come punti di partenza per sviluppare i lavori fotografici la poetica e l’estetica di Andrej Tarkovskij e Ingmar Bergman.
La prima di carattere teorico, nell’ambito della quale si approfondiranno questioni fondamentali sui collegamenti linguistici tra le due discipline e si affronteranno le poetiche dei due cineasti prescelti. Si approfondiranno la relazione linguistica tra fotografia e cinema, la questione dell’inquadratura dal punto di vista filosofico-teorico, il concetto di narrazione tra fotografia e cinema e la natura del cosa è un racconto, la questione dei generi tra fotografia e cinema, con particolare riferimento al paesaggio e al ritratto. Verranno studiati i percorsi creativi degli autori presi in esame, saranno analizzate sequenze filmiche ed effettuate comparazioni tra opere filmiche e opere fotografiche.
Durante il primo incontro, inoltre, i partecipanti potranno far visionare lavori fotografici già effettuati e che hanno una particolare connessione con i temi del paesaggio e del ritratto.
La seconda di carattere strettamente pratico, nell’ambito della quale i partecipanti al progetto dovranno esprimere una concezione fotografica, sotto forma di progetto personale, che dovrà scaturire da un preciso punto di riferimento filmico, un autore cinematografico o un film, che però dovrà essere collocato con chiarezza in un territorio stilistico soggettivo.
Il progetto personale in questione sarà analizzato dal docente che fornirà indicazioni sul suo possibile sviluppo.
CALL FOR APPLICANTS
iscrizioni aperte: 8 dicembre 2018 – 15 gennaio 2019
il progetto-laboratorio nasce per essere un’esperienza di ricerca visuale, trasversale e condivisa che muove dal cinema verso la fotografia. Lo scopo del progetto è quello di creare un percorso condiviso di ricerca pura e sperimentazione sull’immagine che stimoli la creatività e la maturazione stilistica tra i partecipanti.
a chi è rivolto
a tutti i fotografi appassionati di cinema, o meno, che sentono il bisogno di fermarsi a osservare e riflettere sulla natura delle immagini, approfondire la loro conoscenza del linguaggio visuale e del lavoro dei due registi a cui questo esperimento è dedicato: Andrej Tarkovskij e Ingmar Bergman.
finalità
creazione da parte dei partecipanti di un lavoro fotografico ispirato a uno dei due cineasti presi in esame.
come partecipare
invia una mail a ikonemi.fotografia@gmail.com, scrivici cosa ti spinge a partecipare a questo progetto-laboratorio, allega una breve bio/cv (max 1000 caratteri) e un portfolio (max 10 immagini, jpeg o pdf) o il link al tuo sito.
Per garantire un’adeguata qualità dell’esperienza saranno ammessi un numero massimo 8 partecipanti;
calendario
Gli incontri si articoleranno in tre weekend, da marzo a maggio 2019:
22-23-24 marzo 2019 (ven. 15.00 – 19.00, sab. 9.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00, dom. 9.30 – 13.00)
12-13-14 aprile 2019 (ven. 15.00 – 19.00, sab. 9.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00, dom. 9.30 – 13.00)
11-12 maggio 2019 (sab. 9.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00, dom. 9.30)
dove
il progetto-laboratorio avrà luogo nelle Marche tra San Benedetto e Monteprandone;
costi
la partecipazione al progetto-laboratorio prevede una quota d’iscrizione pari a 250 euro, a copertura dei costi di docenza e alloggio per tutti e tre gli incontri, viaggio e vitto invece sono a carico dei partecipanti; alloggio e vitto: ikonemi metterà a disposizione un alloggio comune per i partecipanti, compreso nella quota d’iscrizione;
DOCENTI e TUTOR
docente: Maurizio G. De Bonis
Maurizio G. De Bonis è giornalista culturale, critico cinematografico, fotografico e delle arti visive. Dirige dal 2000 la testata giornalistica Cultframe – Arti Visive. Fino all’aprile 2018 è stato direttore responsabile di CineCriticaWeb e fino al gennaio 2018 Condirettore della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia. Ha curato mostre per istituzioni pubbliche e gallerie private e ha insegnato nell’ambito del Master in Critica Giornalistica dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’amico di Roma e presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma. Attualmente è docente di Linguaggio del Cinema Documentario e di Arti Visive Comparate nell’ambito della Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato: L’immagine della memoria – La Shoah tra cinema e fotografia (Onyx Edizioni, 2007), Cinema Israeliano Contemporaneo (co-curatore – Marsilio, 2009), Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (co-autore – Postcart Edizioni, 2012), La vertigine dello sguardo – La fotografia nel cinema tra narrazione e filosofia dell’immagine (Postcart Edizioni, 2013), Il vento e il melograno – Fotografia Contemporane Israeliana (co-autore – Postcart Edizioni, 2017). Nel 2009 è stato co-fondatore di Punto di Svista, di cui è Vice Presidente.
tutor:
Daniele Cinciripini
Fotografo e docente, alterna l’insegnamento universitario alla cura di progetti fotografici multidisciplinari, e a progetti di ricerca personali. Indaga il paesaggio, quale spazio d’esistenza dell’umanità, utilizza il cammino come metodo di osservazione e studio dell’ambiente. Photo editor per Primapersona rivista semestrale dell’Archivio Nazionale dei Diari di Pieve Santo Stefano, docente di Fotografia presso l’Università di Teramo. Esperto di antiche tecniche di stampa, membro del gruppo Rodolofo Namias di Parma; specializzato nelle tecniche di ritratto psicoanalitico secondo “Il metodo The Self-Portrait Experience® incontra la Psicoanalisi” di Cristina Nuñez e Serena Calò.Daniele Cinciripini realizza libri autoprodotti, libri d’artista e corsi di selfpublishing. È presidente e fondatore di Ikonemi, centro indipendente fotografia e immagini di paesaggio, con sede nella Valle del Tronto, ne dirige le attività e il magazine annuale bab. Cura e coordina progetti culturali multidisciplinari: Connessioni Urbane (2014) Fondovalle indagine fotografica e multidisciplinare della Valle del Tronto (2015-16) e l’indagine fotografica del Delta del Po Veneto Arcipelago Polesine, (2017). Membro del team del Laboratorio del Cammino, un network interuniversitario di studenti e ricercatori motivati ad utilizzare il cammino per innovare metodi, strumenti e contenuti dell’urbanistica.
Serena Marchionni
Serena studia l’iconologia del paesaggio nella fotografia contemporanea. Si laurea con lode in management dei beni culturali presso l’Università degli Studi di Macerata, scrivendo una tesi in storia delle immagini dal titolo “New Topographics: photographs of man-altered landscapes”. Consegue la laurea triennale in storia della critica d’arte alla Sapienza Università di Roma con una tesi sul pensiero critico, nell’immediato dopoguerra, di Giulio Carlo Argan. Nel 2013 inizia un sodalizio artistico con Daniele Cinciripini, fotografo docente e fotoeditor, affiancandolo in diverse attività e progetti. Fonda, assieme a lui, Ikonemi,un centro indipendente per la fotografia e le immagini di paesaggio, con sede nella Valle del Tronto. Per Ikonemi cura e coordina gli eventi, le indagini fotografiche e l’ufficio stampa, è parte della redazione di bab (balene ai bordi) magazine annuale del centro. Ha svolto un tirocinio formativo presso la Fototeca Provinciale di Fermo, durante il quale, ha avuto l’opportunità di partecipare alle attività per la conservazione dell’Archivio Fotografico di Mario Dondero. Ha frequentato, nel 2017, il corso gli “Archivi Fotografici di Storia dell’Arte” presso la Fondazione Zeri.
Orith Youdovich
Vive e lavora tra Roma e Tel Aviv. Fotografa, curatrice e giornalista. Da diversi anni ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia di tipo concettuale e da allora dirige il proprio sguardo creativo sul mondo in un continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Svolge inoltre un’attività di ricerca artistica basata sulla connessione tra fotografia e cinema. Ha esposto le sue fotografie in varie mostre personali e collettive in Italia e in Israele e ha co-curato mostre nell’ambito di Fotografia – Festival Internazionale di Roma e FotoLeggendo. È vice direttore della testata giornalistica online “CultFrame – Arti Visive”. Fino al 31 dicembre 2017 è stata direttore responsabile della testata giornalistica online “Punto di Svista – Arti Visive in Italia”. È co autrice dei saggi Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (Postcart, 2012), Il vento e il melograno – Fotografia Contemporanea Israeliana (Postcart, 2017) e curatrice del libro Fotografia Israeliana Contemporanea (FPM Edizioni, 2005). Nel 2009 ha co-fondato l’Associazione Punto di Svista.
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