MARCO CRIVELLARO Polesine di confine
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MARCO CRIVELLARO

Polesine di confine

Il Polesine è la mia terra d’origine e sarò sempre molto legato a questo territorio: mi ha visto crescere, andare a scuola, lavorare, coltivare amicizie ormai di lunga data e girare in bicicletta lungo gli argini di un “vicino di casa” unico, il fiume Po. Nei racconti del nonno è stata una presenza talvolta devastante, con me è stato invece molto più magnanimo. A pensarci poi è stato il mio primo soggetto fotografico: mi bastava uscire di casa ed eccolo lì, nel silenzio che precede la sera. Maestoso nel suo fluire, anima ferita dall’egoismo umano ma per me sempre straordinario.
Durante l’indagine Arcipelago ho riflettuto sull’essenza di questo paesaggio, su ciò che stava rappresentando in questo momento della mia vita, l’ho attraversato e riscoperto: Pila, Scano Boa, Sacca di Scardovari, Porto Levante, Santa Maria in Punta, Valli di Rosolina.
Il filo conduttore del mio fotografare è stato l’acqua, quale orizzonte ed elemento di confine tra ciò che conosco e ciò che sto conoscendo.
Queste fotografie sono realizzate unendo le pellicole di 4-5 scatti consecutivi della stessa scena tramite un lavoro di post produzione digitale. Tale particolare e inconsueto processo si è reso necessario non disponendo dell’attrezzatura fotografica adeguata a per scattare nativamente in formato panoramico.

 

bio
Nato a Cavarzere, provincia di Venezia, nel 1982 ma cresciuto in provincia di Rovigo, in un piccolo paese in frazione di Adria, Bottrighe, sulla riva sinistra del Po. Accanto alla formazione Tecnico-Commerciale, affianco lo studio della chitarra classica presso il Conservatorio Statale di Musica “Antonio Buzzolla” di Adria. Quando la necessità subentra prepotente al cuore, appendo al chiodo la chitarra e concludo gli studi di economia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. La fotografia è sempre stata una passione latente ma solo negli ultimi anni si è fatta una presenza costante nella mia vita: argentica e digitale, in costante rapporto di complementarietà e mai in conflitto. Il mio sguardo si concentra sempre sulla vita che scorre, con ciò che questo comporta, e nutro un grande interesse per la fotografia di reportage. Dopo una breve parentesi nel FotoClub di Adria, ora continuo la mia ricerca fotografica da “cane sciolto” ma mantenendo ben saldi alcuni importanti riferimenti, dei porti nei quali tornare. Amo fotografare durante particolari eventi, quali mostre e manifestazioni in genere: amo documentare il momento. Scatto prevalentemente nel formato 35 millimetri ma in questi ultimi mesi mi sto confrontando con il medio formato 6×6. “Arcipelago Polesine” è il primo progetto importante a cui partecipo.